Cronaca

Usmate – Nove persone rinviate a giudizio per la presunta corruzione urbanistica

Usmate – Al termine delle indagine per la presunta corruzione urbanistica, il pubblico ministero della Procura della Repubblica di Monza, Carlo Cinque, ha chiesto il rinvio a giudizio per tutti gli indagati: otto imprenditori e l’ex capo ufficio tecnico comunale accusati di corruzione, emissione di fatture false e frode fiscale. Secondo l’accusa, che aveva anche disposto il sequestro di oltre 900 mila euro, tutte coinvolte a vario titolo per tangenti nell’urbanistica della città.

In tutto era iniziato lo scorso Lo scandalo 29 aprile ( leggi ) quando agenti della Guardia di Finanza avevano eseguito le ordinanze di custodia cautelare emesse dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Monza, Angela Colella, su richiesta dello stesso sostituto procuratore Carlo Cinque: tre in carcere e sei ai domiciliari.

Secondo l’accusa, l’ex responsabile dell’Ufficio tecnico, avrebbe intascato in un paio di anni circa 200mila euro per pratiche edilizie ritenute oggetto di corruzione «per atti contrari ai doveri d’ufficio» trasformando la destinazione urbanistica, da agricola a produttiva ed edificabile, di alcune aree, con un evidente aumento del loro valore economico. Difeso dagli avvocati Raffaele Della Valle e Donatella Rapetti, il funzionario si è sempre difeso negando le accuse e sostenendo che le somme ricevute sono pagamenti per prestazioni svolte come libero professionista o come mediatore e che nulla hanno a che vedere con l’attività di funzionario pubblico come capo dell’ufficio tecnico. Agli indagati sono stati sequestrati 234mila euro, oltre a 700 mila a società a loro riconducibili.

«Gli arrestati – come aveva spiegato il procuratore capo di Monza, Claudio Gittardi in una conferenza stampa all’indomani degli arresti – hanno creato un articolato sistema corruttivo, concepito attraverso e a beneficio del funzionario pubblico». Per uno degli indagati poi, costruttore vimercatese, era scattata un’altra ordinanza cautelare in concorso con il funzionario comunale, per il cantiere delle tre palazzine da tre piani in via di ultimazione in via Manara, cantiere che, posto sotto sequestro dall’autorità giudiziaria, ha lasciato nella disperazione le 24 famiglie che avevano nel frattempo già concordato l’acquisto di abitazioni, versando congrui anticipi frutto di sacrifici di un’intera vita.

Il sostituto procuratore Carlo Cinque ha revocato gli arresti a tutti gli imputati, tranne all’ex funzionario comunale al quale comunque sono stati concessi gli arresti domiciliari. Non si conosce la data dell’udienza preliminare