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Una società Benefit per il Seregno Calcio: guida per i curiosi

di RdT

SEREGNO – Chiunque, ovviamente, in vacanza sotto l’ombrellone non avrebbe avuto che un pensiero: cosa sarà mai una Società Benefit come la BE Seregno da poco costituita per controllare il Seregno FBC e gestire Ferruccio e Seregnello?

E già, perché durante la conferenza stampa di presentazione al Ferruccio si era parlato proprio di questo tipo di realtà. E da quel giorno nella mia testolina risuonavano delle domande tipo “cosa sono esattamente le Società Benefit? Quali caratteristiche peculiari hanno? Perché un’impresa dovrebbe decidere di assumere questa forma?” Facendomi cullare dal suono delle onde ho voluto trovare pace informandomi un po’.

Nel bicchiere del brindisi per festeggiare il 2016 invece delle solite lenticchie portafortuna, la legge 208/2015 ci fece trovare le Società Benefit.

E in effetti quella novità fece un gran bel botto di capodanno.

Vi starete chiedendo perché.

Il motivo è che l’Italia è stato il primo Paese al mondo a regolare le SB attraverso una specifica normativa prendendo spunto dalla realtà americana. Incredibile vero?

Quindi cosa sono queste società? Cosa fanno?

All’art. 1 la di Legge di stabilità 2016 spiega che le SB sono società che nell’esercizio di un’attività economica, oltre allo scopo di dividere gli utili, perseguono una o più finalità di beneficio comune e operano in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, comunità territori e ambiente, beni e attività culturali e sociali, enti e associazioni e altri portatori di interesse.

Quindi non viene creata una particolare società, ma ogni tipo di impresa può per propria scelta decidere di diventare SB e questo significa fondere l’obiettivo economico con quello del beneficio comune e della sostenibilità diventando di fatto un’organizzazione ibrida.

E perché una società dovrebbe decidere di orientarsi su questa scelta?

La scelta di per sé dà già un feedback agli stakeholder, a coloro, cioè, che vorranno entrare in relazione con la società, perché è un modo di dichiarare di volere essere attori di uno sviluppo sostenibile del territorio e impegnarsi a valutare il proprio impatto in maniera trasparente secondo canoni e criteri stabiliti da istituti e centri di ricerca indipendenti. Insomma, le Società Benefit vogliono essere protagoniste di un cambiamento graduale.

I benefici di cui la normativa parla cosa sono?

La legge dà una definizione di ampia portata con margini di discrezionalità, definendo il beneficio comune come il perseguimento, nell’esercizio dell’attività economica della società, di uno o più effetti positivi o la riduzione degli effetti negativi su una o più delle seguenti categorie: persone, comunità, territori e ambiente, beni e attività culturali e sociali, enti e associazioni e altri portatori di interesse.

Finita la lezione di diritto commerciale, torniamo in Brianza.

Nel caso della BE Seregno, quindi, significa essere di fronte a un soggetto che, oltre alla sua attività economica, intende portare benefici diffusi per la nostra comunità e il territorio.

Per capire come questo impegno si declinerà nella pratica ho fatto una breve chiacchierata con Leonardo Sabìa, Amministratore della BE Seregno.

Perché avete scelto una SB?

“Abbiamo sposato già da anni le SB nelle nostre attività di impresa, di conseguenza ci è sembrato naturale e doveroso riproporre l’esperienza appena è sorta l’opportunità di guidare la rinascita di un club amato come il Seregno, visto che parliamo di sport e lavoreremo con famiglie, giovani, bambini. Dopo anni di scottature al Seregno non resta che diventare la squadra di tutti.”

Vista la definizione di ampio respiro data dalla normativa, come intendete concretizzare i benefici di cui vi fate promotori?

“Riassumerei con tre ambiti per noi chiave:

Sport: crediamo in un agonismo sano che a partire dalla Prima Squadra possa essere d’esempio per i più giovani e unificante per la popolazione anche al di fuori di Seregno. Noi sposiamo l’idea della gentilezza nel vivere il calcio e del benessere come fine ultimo dell’attività sportiva ad ogni livello.

Settore Giovanile: la sua missione non deve solo essere quella di far giocare a calcio i più giovani garantendo un alto livello nell’apprendimento tecnico, ma anche e forse soprattutto quella di portare amicizia e felicità tra i bambini, di proporre alle famiglie un punto di riferimento formativo grazie alle competenze pedagogiche ed emotive dei nostri Istruttori, e di fornire un aiuto concreto ai genitori per il tempo libero dei bambini con servizi anche extra-sportivi in un’ottica di conciliazione famiglia-lavoro.

Impianti sportivi: Ferruccio e Seregnello sono grandi strutture che iniziano a patire i segni del tempo. Detenerne la gestione per 30 anni significa secondo noi prima di tutto adeguarli alle priorità di sostenibilità del presente. Puntiamo a riqualificazioni che rendano gli impianti energeticamente più efficienti e che ottimizzino il consumo di risorse, per lanciare un segnale e offrire uno spunto educativo ai giovani fruitori delle strutture.

Ovviamente questa è solo la partenza di un viaggio che siamo intenzionati a condividere il più possibile con chi vive e lavora sul territorio. Con gli operatori economici che sposino il nostro spirito e che vogliano unirsi al percorso, con le associazioni non soltanto sportive che abbiano piacere a pianificare iniziative aggregative insieme a noi, con le scuole che siano aperte a nuovi progetti curricolari ed extracurricolari. Sono infinite le idee con cui lo sport può portare benefici diffusi e contribuire allo sviluppo sostenibile: noi vogliamo raccoglierne e attivarne quante più possibile.”

A questo punto, con le idee un po’ più chiare, non mi resta che aspettare e vedere cosa una SB possa di buono portare a tutti noi.