LOMBARDIA : APPROVATA LA LEGGE PER IL RECUPERO DEI SEMINTERRATI
MILANO – Approvata in consiglio regionale la legge per il recupero dei vani e dei locali seminterrati esistenti, oggi in discussione in aula. La legge prevede quindi il riuso di spazi seminterrati per uso residenziale, terziario o commerciale. Soddisfatto il relatore, il consigliere azzurro Fabio Altitonante. «La Lombardia ha finalmente regole per il recupero dei seminterrati. I locali ci sono, ma fino a oggi sono stati spesso inutilizzati, perché mancavano le regole – commenta Altitonante -. Adesso abbiamo una legge semplice e chiara, senza nuove tasse né burocrazia». Nei seminterrati recuperati si potranno realizzare uffici, appartamenti, attività commerciali. È una legge green: zero consumo di suolo e più efficienza energetica». Per il recupero si dovranno rispettare le norme igienico sanitarie in vigore.
Le norme
«La novità è che le norme di aeroilluminazione potranno essere garantite anche con impianti e attrezzature tecnologiche». È prevista un’altezza minima di 2,40 metri. «Quando un seminterrato è già collegato a un ufficio, a un’abitazione o a un pubblico esercizio – precisa Altitonante – fino a 200 metri quadri di superficie lorda di pavimento per l’uso residenziale e fino a 100 metri quadri per altri usi, il procedimento è ancora più snello e veloce e sono esclusi oneri aggiuntivi. Sappiamo bene quanto sia importante sostenere chi investe». Le nuove norme sono valide per gli edifici esistenti all’entrata in vigore della legge. Per recupero delle superfici delle nuove costruzioni si è previsto che sia possibile solo dopo 5 anni. Per le strutture ricettive alberghiere, che hanno già utilizzato la volumetria dei seminterrati, è stata inserita una nuova norma per recuperare superfici e migliorare l’accoglienza dei clienti. La nuova legge sarà operativa al più tardi entro luglio 2017. «Se un sindaco è bravo – conclude Altitonante – anche prima».
Il presidente della Regione Roberto Maroni ha espresso la sua soddisfazione: «È stata approvata una legge importante, avanti così», ha infatti commentato interpellato dai cronisti a Palazzo Lombardia, dopo l’incontro con il premier Paolo Gentiloni. Il governatore ha poi respinto le critiche dell’opposizione al provvedimento sottolineando che «questa è una legge utile».
La protesta del M5S
I consiglieri del M5S in Regione Lombardia hanno espresso la loro contrarietà prima dell’inizio della seduta, esponendo finti cartelli di appartamenti in vendita con tanto di foto e la scritta «Scantinato facile: il tuo appartamento sottoterra in Lombardia». Per il capogruppo M5S Iolanda Nanni, la maggioranza vuole «rendere legali situazioni abusive e lo spaccia per un provvedimento contro il consumo di suolo ma non è così».
Contrario il Pd§
Il Partito democratico ha espresso convintamente parere negativo, il capogruppo Enrico Brambilla spiega il perché. «Questa legge suona come un condono preventivo – attacca Brambilla -: permette non solo ai fabbricati esistenti ma anche a future costruzioni la possibilità di recuperare volumetrie e quindi la realizzazione di seminterrati abitabili. Un’assurdità visto che le nuove edificazioni dovrebbero immediatamente allinearsi alle regole esistenti». Per il Pd questo provvedimento è a forte rischio di incostituzionalità: «Con tutta probabilità sarà oggetto di impugnativa da parte del Governo – spiega -: è sicuramente lesiva dell’autonomia amministrativa dei Comuni».
Chiara Cremonesi, capogruppo di Sel, motiva così il suo voto contrario alla legge: «Incurante di rischiare la decima impugnativa, che non è per niente un bel record, il centrodestra ha prodotto oggi una bruttura urbanistica creando un ghetto abitativo destinato alle fasce più deboli, in deroga a tutte le norme e alle pianificazioni locali. C’è sicuramente un’esigenza di alloggi a costi più bassi per le categorie svantaggiate, soprattutto nei centri urbani. Ma la risposta non può in alcun modo essere una deregulation per mandare queste persone a vivere dentro scantinati insalubri, con problemi di radon, muffe e aerazione. E non si parli di rigenerazione urbanistica per un provvedimento che maschera invece una sanatoria di fatto e che avrà un impatto non secondario sui comuni e sull’ambiente» ( Fonte milano.corriere.it- Redazione online )