LISSONE – SANITA’BRIANZOLA: POSSIBILE RIDEFINIRE I CONFINI DEGLI OSPEDALI

Cronaca

BRIANZA – SANITA’ BRIANZOLA: POSSIBILE RIDEFINIRE I CONFINI DEGLI OSPEDALI

BRIANZA – “Entro sei mesi la Giunta della Lombardia e l’assessore delegato dovranno portare in Consiglio Regionale una proposta che ridisegni l’aspetto organizzativo territoriale della sanità brianzola. Un passo importante di cui va dato merito alle forze politiche regionali che hanno mostrato trasversalmente interesse sulla vicenda. Ben venga allora questo periodo di lavoro a cui anche i Sindaci del territorio sono pronti a contribuire ricercando un risultato che sia a favore della cittadinanza e dell’utenza. Nel caso di Lissone, la richiesta è che si torni nell’ASST di Monza e che il polo ospedaliero del San Gerardo sia nuovamente il punto di riferimento dei lissonesi” dichiara  il Sindaco di Lissone, Concettina Monguzzi, a seguito di un Ordine del giorno approvato martedì scorso dal Consiglio regionale della Lombardia a cui farà seguito un lavoro di ricognizione della Riforma Sanitaria del 2015 e l’annessa suddivisione territoriale della sanità. “Lissone, attraverso un Ordine del giorno sottoscritto e approvato da tutte le forze politiche di maggioranza e di opposizione presenti in Consiglio Comunale, ha già espresso chiaramente la propria posizione e la ferma volontà di tornare con Monza – aggiunge il Sindaco – questo atto votato e approvato dal Consiglio Regionale conferma la necessità di una ricognizione della situazione attuale e della valutazione degli effetti che la stessa può aver creato sui pazienti. Occorre pensare un risultato che vada incontro alle esigenze di tutti i cittadini. Sei mesi sono una tempistica lunga, al termine della quale occorre vi sia sul tavolo una proposta concreta e attuabile nel breve termine. L’apertura di un tavolo di lavoro è opportuna e permetterà a noi sindaci della Brianza, già il prossimo 5 dicembre, di spiegare all’assessore regionale Giulio Gallera le difficoltà che quotidianamente devono affrontare i nostri concittadini per usufruire di alcuni servizi sanitari”.

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