A LISSONE NON PIU’ CONTRIBUTI MA BUONI SPESA AI BISOGNOSI
LISSONE – Non più contributi in contanti ma buoni-acquisto da spendere in alcuni negozi convenzionati della città, perché gli aiuti servano davvero a comprare cibo e alimenti di prima necessità e non per altri usi impropri. E’ la misura decisa dal Comune, che dalle prossime settimane e fino al dicembre 2016 sperimenterà un nuovo sistema di «Spesa Solidale» per dare una mano alle famiglie lissonesi maggiormente colpite dalla crisi, che sempre più si rivolgono ai servizi sociali per avere un sostegno economico.
Per realizzare l’iniziativa verranno chiamati in causa i commercianti locali del settore alimentare, con un bando per trovare negozianti che aderiscano al progetto, decidendo di accettare i buoni-spesa erogati dal Comune come «titoli d’acquisto» che permettono ai beneficiari di comperare beni di prima necessità. A sostenere i costi dell’iniziativa sarà una sponsorizzazione di Gelsia, la società brianzola partecipata che a Lissone si occupa di distribuzione del gas e di energia elettrica, con un contributo di 3mila euro. La crisi, spiegano dal municipio, «ha reso difficoltoso anche per molte famiglie di Lissone garantirsi il soddisfacimento dei bisogni alimentari», portandole a chiedere aiuti economici ai servizi sociali. Da qui l’idea dei buoni-acquisto. Una misura che «si pone anche l’obiettivo di evitare che l’erogazione di contributi attraverso denaro contante possa incorrere nel rischio che esso venga utilizzato in modo incontrollato e inopportuno»
Coi buoni della «Spesa Solidale» si potranno infatti comprare pane, pasta, riso, zucchero, farina, olio, sale, carne, pesce, frutta e verdura, ma saranno «esclusi tassativamente» dalle merci acquistabili gli alcolici di ogni tipo, le primizie fuori stagione, i prodotti di rosticceria e gli alimenti per animali. Una lista dettagliata specificherà ai beneficiari dei buoni e ai commercianti coinvolti i prodotti ammessi e quelli esclusi.