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Sotto l’ombrellone a ogni costo. Ferie estive da indebitati per i lombardi: il 6% in più parte col prestito

 BRIANZA – Cresce il numero di lombardi che non intende rinunciare alle vacanze estive ma, complice l’aumento dei prezzi, non riesce a pagare le ferie in un’unica soluzione. Rispetto a un anno fa, la domanda di finanziamenti è aumentata del 6%.

Secondo il report di Susini Group S.t.P, leader nella consulenza del lavoro, sono 748.333 le famiglie lombarde che hanno chiesto un prestito per un importo totale di 1,7 miliardi.

Milano guida la graduatoria a livello nazionale con 278.333 richieste per una somma complessiva che supera il miliardo: la media pro-capite di 3.800 euro è la più alta. Più vicini, invece, i dati delle altre province, dai 1.620 euro a testa di Pavia – 38.333 richiedenti per poco più di 62 milioni – ai 1.400 di Lecco: 24.167 domande con un importo complessivo di 33,8 milioni. Dentro questa distanza si trovano Bergamo e Como con una media pro-capite di 1.600 euro, Monza (1.570), Cremona (1.550), Lodi, Mantova e Sondrio (1.500 euro), Brescia e Varese (1.450). Guardando invece la domanda, dietro a Milano si trovano Brescia e Bergamo con 91.667 e 78.333 famiglie che hanno un debito da cui rientrare. Varese si colloca al quarto posto con 60.833 richieste, Monza al quinto con 58.333. Nella seconda parte della graduatoria ci sono Como con 39.167 famiglie indebitate per le vacanze estive, Pavia (38.333), Mantova (28.333), Lecco (24.167), Cremona (23.333), Lodi (15.000) e Sondrio (12.500).

La tipologia di famiglia che ha chiesto più prestiti per partire è composta da tre persone. I nuclei con due genitori e un figlio hanno subìto di più l’aumento dei costi che ha investito il settore del turismo ma hanno provato a non rinunciare alle vacanze con un finanziamento da rimborsare con rate mensili.

“Una vacanza di 7 giorni – afferma Sandro Susini, consulente del lavoro e fondatore di Susini Group S.t.P. – costerà dal 20% al 25% in più rispetto all’estate scorsa. Anche le mete estere a causa degli aumenti del costo dei traghetti e dei voli non sono più convenienti e, in controtendenza con il 2023, si preferisce rimanere in Italia riducendo del 4% i viaggi all’estero”. La spesa media pro-capite per una settimana di ferie sarà di 615 euro, con un incremento del 22% rispetto all’anno precedente.

Secondo l’elaborazione dell’Unione nazionale consumatori su dati Istat, “la stangata vacanza” è determinata dal “record di aumento” legati ai servizi ricettivi e di ristorazione “che rincarano del 4,3% su base annua”, sottolinea Massimiliano Dona, presidente dell’associazione. “Significa che una coppia con due figli spenderà 106 euro in più su base annua per fronteggiare i rincari di alberghi e ristoranti, una coppia con un figlio pagherà 95 euro in più”.

( Fonte Il Giorno – Luca Balzarotti )