SEREGNO – ” LA CORRUZIONE E’ DA PROVARE ” DICONO I GIUDICI SUL CASO MAZZA-LUGARA’
SEREGNO – Sono state rese note dal Tribunale del Riesame le motivazioni che, dopo i noti fatti di cronaca ( leggi ) avevano portato lo scorso 26 settembre all’arresto del primo cittadino Edoardo Mazza, dell’imprenditore Antonio Lugarà ( foto a dx ) e del consigliere comunale Stefano Gatti ( foto a dx ). In seguito ricordiamo che c’era stata la revoca degli arresti domiciliari per il primo cittadino ed il consigliere comunale e la scarcerazione per l’imprenditore . Secondo i giudici il Lugarà è stato scarcerato: ” per macanza di gravi indizi di colpevolezza ” ; la frase: ” ogni promessa è debito ” pronunciata dall’ex sindaco: “potrebbe riferirsi a una promessa effettuata in epoca successiva alle elezioni o anche alla generica “promessa” in campagna elettorale, assolutamente all’ordine del giorno”. Inoltre, sempre secondo i giudici del Riesame l’appoggio elettorale che sarebbe stato fornito da Lugarà a Mazza ” non appare di entità e consistenza tale da costituire di per sé una utilità quantificabile come corrispettivo della corruzione” e “non appare necessariamente frutto di una pattuizione illecita tra le parti “. Inoltre: “I ripetuti solleciti” fatti dall’imprenditore per la sua pratica edilizia: “non consentono mai di collegare l’approvazione del piano attuativo Gaam alle condotte di ausilio elettorale di per sé legittime ”
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