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MR. BREMBILLA SI RACCONTA DOPO L’ ADDIO AL SEREGNO

 ESCLUSIVA – MR. BREMBILLA SI RACCONTA DOPO L’ ADDIO AL SEREGNO

di Elia Rinaldo
Ecco le parole di Marco Brembilla a due settimane dalle dimissioni da mister del Seregno. Il tecnico bergamasco affronta tanti temi e racconta curiosi retroscena
Sono ormai passate due settimane dal suo addio al Seregno, discusso e criticato da tutti i portali locali. L’ex tecnico degli Azzurri Marco Brembilla, ha scelto perciò i nostri microfoni per fare chiarezza sulle sue dimissioni e per raccontare a 360 gradi la sua avventura in una piazza importante come quella brianzola, quotata da tutti come una delle pretendenti alla promozione in Lega Pro.Per prima cosa il mister bergamasco ha ripetuto i motivi delle sue dimissioni, non risparmiando il mondo del calcio: “L’unico motivo per cui ho lasciato è stato lavorativo, non mi ha mandato via il presidente. Dispiace ripeterlo, ma pensavo fosse una cosa chiara a tutti. Addirittura voleva intervenire il mio titolare, dopo aver visto tutto il polverone che si era creato. Proprio per questo l’ambiente del calcio mi sta deludendo, e mi hanno fatto un po’ arrabbiare tutte le cose che sono state dette. Dopo anni di carriera lavorativa era dura mollare e puntare tutto sul calcio, chi lo fa ha le spalle coperte economicamente. Sarebbe stata una scelta di vita importante. Adesso poi io sono ancora un tesserato del Seregno fino al 30 giugno, quindi non mi sono dimesso per andare da qualche altra parte”.L’intervista prosegue e Brembilla ci parla di questo difficile inizio di campionato e dell’ambiente seregnese: “Inizio difficile? La squadra è tutta nuova, non dimentichiamolo. Metà squadra di Piacenza e Pro Sesto ha già giocato insieme, ad esempio. Poi comunque la squadra è quella: è stata costruita per giocare a due punte e così deve giocare. Non ci sono altri moduli. Inoltre ha influito anche la vicenda del ripescaggio. Non nego che durante la preparazione estiva, (tosta e sotto un sole cocente) ci era venuta un po’ l’acquolina. Era bello pensare di giocare in un campionato importante come la Lega Pro. In quel caso sarebbero stati necessari 4-5 acquisti mirati. Sono anche convinto che sia più facile raggiungere la salvezza in Lega Pro e sia invece più complicato vincere un campionato difficile come la Serie D, innanzitutto per la maggior pressione”.Brembilla ci racconta tutto dell’ambiente seregnese e di quel gruppo di giocatori. Svelando anche un curioso retroscena: “Il gruppo era fantastico e ho sempre avuto un bel rapporto con loro. Lo stesso con la dirigenza, e il dg Riboldi, che mi ha accontentato sul mercato e che mi ha comprato giocatori sconosciuti come Cavallini, su cui io ho sempre puntato molto. Pensate che settimana scorsa ho organizzato una cena vicino a casa mia, in cui erano presenti giocatori e staff al completo. E’ per questo che non devo togliermi sassolini dalle scarpe con nessuno di loro“.

E personalmente? Cosa ne pensa il mister in merito alla sua avventura? “E’ stata una bella esperienza, importante. Ho avuto anche fortuna ad arrivare a questi livelli, ma non dimentichiamoci che ci sono arrivato con i risultati. Non come altri che magari hanno smesso di giocare e hanno trovato subito una panchina. C’è un po’ di rammarico proprio per questo, anche se ripeto, mi ritengo un fortunato”.

Come continuerà la vita da allenatore di Brembilla? “Ripeto che per adesso non c’è stato nessun contatto con nessuna squadra anche perchè sono ancora tesserato con il Seregno. Mi dispiacerebbe non allenare più dopo anni di gavetta e buoni risultati”.

E in conclusione..chi vincerà la Serie D quest’anno? “Ho un’idea ma non posso espormi! Comunque io tifo Seregno e spero veramente che mister Cotroneo, riesca a valorizzare ancora meglio questo meraviglioso gruppo, così da poter realizzare anche il sogno di tanti tifosi appassionati”.

 

( Concessione di  Brianzasport )

 

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