Cronaca

Desio – Espone sulla sua bancarella un messaggio di pace ma viene multato dai Carabinieri per ” propaganda politica non autorizzata “

Desio – Sulla sua bancarella ha esposto lo striscione «Stop bombing Gaza, Stop Genocide», arrivano o carabinieri e lo multano per 43o euro. Questo è quanto successo a Marco Borella, dopo aver esposto, sul suo banco in un mercatino di Desio, uno striscione che riassumeva il suo pensiero sulla questione palestinese.

«È da un paio di mesi che sul banco dove espongo il miele appendo questo striscione — racconta —. Cosa che deve aver suscitato l’attenzione di qualcuno che non ha gradito, e così, sul posto, sono arrivati i carabinieri. Mi hanno chiesto di rimuoverlo, dicendo che facevo propaganda politica non autorizzata. Io mi sono rifiutato perché penso che la scritta in questione non violi i diritti di nessuno e non istighi a nessun tipo di odio. Al mio rifiuto, i militari hanno chiamato un loro superiore e mi hanno fatto la multa. Trovo che questo sia un caso di repressione del dissenso. Il mio vuole essere un messaggio di pace, esattamente l’opposto di quello che mi viene contestato, la mia opinione è che questa sia una guerra oscena, a cui bisogna porre fine». 

Dal comando dei carabinieri di Monza confermano l’intervento, specificando che non è stata imposta la rimozione, anche se non è chiaro se sia avvenuta su iniziativa dei militari di pattuglia intervenuti al mercato di Desio, o a seguito di segnalazione da parte di qualcuno. Borella ha annunciato ricorso, ma ha aggiunto anche che, per non rischiare altre multe, difficilmente esibirà ancora lo striscione.

«Una vicenda che lascia davvero basiti, un atto davvero grave perché va a ledere la libertà di espressione e di pensiero di ognuno. Un gesto umano, sociale prima ancora che politico, quello dell’ambulante, punito in maniera sconsiderata», hanno fatto sapere in una nota congiunta i segretari del Partito Democratico delle province di Monza e Brianza, e di Como Lorenzo Sala e Carla Gaiani. Commento al quale si uniscono anche gli attivisti di Brianza Rete Comune, che chiedono polemicamente se «un messaggio contro le bombe possa essere considerato un vero problema».