Cronaca

Desio – Annullata la multa all’apicoltore che aveva esposto uno striscione contro il genocidio dei Palestinesi a Gaza

Desio – Annullata la multa all’apicoltore che, al mercato di Desio , ha esposto uno striscione con la scritta ‘stop bombing Gaza’, stop ai bombardamenti su Gaza. A quanto si apprende pare che i carabinieri di Monza abbiano annullato in autotutela la sanzione.

L’annullamento sarebbe avvenuto in seguito a una errata interpretazione della norma da parte del carabiniere intervenuto. All’apicoltore era stata applicata una sanzione in base all’articolo 23 comma 1 del codice della strada, che vieta l’affissione di cartelli che possano arrecare disturbo visivo agli utenti della strada con conseguente pericolo per la sicurezza della circolazione.

In un primo momento era circolata la notizia che la sanzione fosse stata applicata per propaganda politica non autorizzata. Un dato che ha sollevato numerose polemiche e spinto alcuni esponenti politici a presentare anche un’interrogazione al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

L’apicoltore si era opposto al consiglio di rimuovere lo striscione : “Il mio striscione non istiga alcun tipo di odio e non lede i diritti civili e politici di nessuno – aveva scritto Marco sulla pagina Facebook della sua apicoltura – Era, è, la richiesta urgente, legittima e inascoltata, di porre fine a un massacro indiscriminato, un genocidio tremendo. E totalmente documentato. Una richiesta di pace. Oggi ho visto video di persone innocenti bruciare vive durante i bombardamenti eseguiti su Gaza, in modo deliberato (come accade quotidianamente) su strutture che accolgono civili profughi di guerra (ospedali, tendopoli, campi profughi, scuole, moschee ecc). Quanto ancora dovremo sopportare questo massacro? Quanto a lungo i governi (compreso quello italiano) continueranno nel loro silenzio ipocrita e complice davanti a questa catastrofe pianificata ed eseguita?Sarebbe stato ingiusto e umiliante accettare di rimuovere lo striscione per il quieto vivere, per continuare ad accettare il silenzio della nostra società. Perché il dissenso disturba, il dialogo tra le persone impaurisce, e la richiesta di giustizia viene negata”.