DESIO – Realizzare un censimento dettagliato delle attività economiche della città e delle unità locali sfitte per facilitare l’incontro fra domanda e offerta, fornendo gli elementi utili alla locazione, nonché promuovendo gli immobili non utilizzati che potranno essere adoperati per l’insediamento di nuove attività. Con la conseguente rivalorizzazione del DUC, il Distretto Urbano del Commercio.
“Questa iniziativa rientra in un più ampio progetto di eccellenza ‘Desio da vivere’, finanziato da Regione Lombardia per sostenere il Distretto del Commercio della Città di Desio – spiega il Sindaco Simone Gargiulo –. L’amministrazione comunale ha tra i suoi obiettivi quello di rivitalizzare il tessuto commerciale locale anche attraverso azioni di opposizione all’indebolimento delle attività commerciali. Stiamo mettendo in campo tutte le iniziative possibili per sostenere il commercio di vicinato che, anche a Desio, così come in tante altre realtà, soffre di una crisi molto più complessa e ampia rispetto alle azioni che i singoli Comuni possono attivare. E’ importante facilitare la creazione di una rete sinergica, che è una delle armi più efficaci contro le difficoltà strutturali”.
“Nell’ambito della progettualità di ‘Desio di Vivere’, l’azione “Desio in luce” è un progetto ambizioso, il cui obiettivo principale è quello di mettere in atto tutte quelle azioni di contrasto alla desertificazione commerciale. Abbiamo istituito un Tavolo di lavoro, una cabina di regia dedicata, grazie alla collaborazione di ConfCommercio, partner del Distretto del Commercio, con l’intento di dare nuova vita ai negozi non ancora affittati, promuovendo la loro rivitalizzazione e cercando di contenere, al contempo, problematiche di decoro urbano – prosegue l’assessore al Commercio, Eventi e Marketing Territoriale Samantha Baldo – Il primo passo è la realizzazione di un database georeferenziato attraverso la mappatura delle attività economiche urbane”.
Insieme al tavolo di lavoro, il DUC attiverà una serie di iniziative per rivitalizzare le vie del centro urbano caratterizzate da un indebolimento dell’offerta commerciale, attraverso il riuso di spazi sfitti e dismessi di piccola dimensione, incentivando e rilanciando le attività commerciali, del turismo, dell’artigianato e dei servizi, oltre a ripensare gli spazi pubblici in modalità integrata.
Da ieri, 8 febbraio, gli incaricati per la realizzazione del censimento delle attività economiche e delle unità locali sfitte inizieranno a lavorare per le strade della città per effettuare le rilevazioni utili al censimento georeferenziato.
LE 4 TIPOLOGIE DI IMMOBILI SFITTI. Si può caratterizzare l’immobile sfitto in quattro tipologie: – Immobile sfitto di recente (non più di un anno), posto sul mercato; – Immobile sfitto di recente, ma non più messo a disposizione (sfitto da non più di 3 anni); – Immobile sfitto da tempo (fra i 3 e i 5 anni), in stato di degrado per incuria dei proprietari; – Immobile sfitto da tempo (oltre 5 anni), con elevato grado di degrado, spesso a causa di mancanza di proprietà certa, passaggi di proprietà, fallimenti, cause giudiziarie e altro ancora.
LE CAUSE DELLA DESERTIFICAZIONE COMMERCIALE. Tra le cause è possibile rilevare sia un basso livello di attrattività delle singole posizioni commerciali (strade periferiche, chiusura di poli di attrazione come tribunale, ospedale, scuole, interventi di rigenerazione urbana che incidono pesantemente sulla mobilità escludendo di fatto i siti e le strade interessate), sia richieste di canoni troppo elevate. Anche l’aumento del costo dell’energia rappresenta un ulteriore fattore che potrebbe spingere le imprese a chiudere.
IL TAVOLO DI LAVORO. Il DUC di Desio vuole istituire un Tavolo di lavoro, preliminare ad un impegno coeso e sinergico tra il Comune e le Associazioni di categoria dei commercianti, degli artigiani, dei piccoli proprietari immobiliari.
Gli spazi pubblici saranno riproposti in chiave integrata. Gli step:
Primo livello: attivare un’indagine conoscitiva per poter realizzare una mappatura geolocalizzata delle unità locali sfitte e, in partnership con le agenzie immobiliari del territorio, facilitare l’incontro tra domanda e offerta, rendendo disponibili gli elementi utili alla locazione quali superficie, stato, proprietà e altri elementi utili per concentrarsi su alcuni ambiti urbani, prima di tutto le aree centrali del DUC.
Secondo livello: lavorare con i proprietari immobiliari procedendo, laddove possibile, ad applicare agevolazioni fiscali sulle imposte comunali a coloro che decidono di affittare i propri immobili sfitti. Saranno proposte formule di accordo/convenzione per mettere a disposizione il locale sfitto per l’allestimento di vetrine, con esposizione di prodotti di attività commerciali del centro e per favorire gli usi temporanei.
Terzo livello: interventi sulle imprese e sui gruppi di interesse. La scorsa estate è stato pubblicato un bando a favore delle imprese per imprenditori che intendessero riaprire unità immobiliari sfitte, mediante l’individuazione di criteri premiali, con particolare attenzione per le start-up.
Quarto Livello: multifunzione delle vetrine sfitte. Sono diverse le possibilità valutate: 1) Affitto temporaneo ad imprese che attualmente non sono presenti con un loro punto vendita; 2) possibilità di esporre in zona centrale per i negozi che hanno sedi periferiche, soprattutto in occasioni di particolari iniziative; 3) Affitto agevolato e temporaneo alle Associazioni per la presentazione delle proprie attività ed eventi; 4) Possibilità di attivare uno o più spazi per temporary shop anche a tema; 4) Applicazione, sotto la regia del Comune, di tamponature delle vetrine dei negozi sfitti, con immagini delle bellezze artistiche della città, percorsi di esposizione fotografica, su vetrofania o pannelli forex, relativi a eventi, percorsi, tradizioni, visioni storiche dei quartieri.
“E’ importante sensibilizzare la cittadinanza, soprattutto le giovani generazioni, sull’importanza che rivestono i negozi di vicinato come presidio del territorio, come luogo di incontro, di scambio e di crescita per tutta la comunità – aggiunge Baldo – Per questo motivo coinvolgeremo diverse realtà del territorio per applicare best practice in ambito culturale e di marketing territoriale che hanno avuto buon esito in altri contesti. Ragionare in un’ottica di sistema operativa con quelli che sono per l’Amministrazione comunale interlocutori fondamentali ed essenziali è molto importante perché, oltre a creare il necessario dialogo finalizzato allo sviluppo fra gli operatori, analizzando i punti di forza e di debolezza del territorio e dell’offerta, si potrà attingere ad altri finanziamenti per migliorare la qualità degli spazi pubblici con interventi di riqualificazione urbana, incentivi, formazione e per tutte quelle azioni che si deciderà di intraprendere. In questo contesto vorrei anche ringraziare per la costante collaborazione Confcommercio Alta Brianza – sezione di Desio, APA Confartigianato Desio, il centro culturale Arden Luogo del possibile e la Pro Loco di Desio ”.
“Uno degli obiettivi che stiamo perseguendo come Distretto Urbano del Commercio di Desio è quello rivitalizzare e dare nuova linfa alle attività commerciali presenti nel DUC. Non dobbiamo dimenticare l’importanza del ruolo sociale che i negozi rivestono in una città, le vetrine su strada sono di fatto il primo presidio di sicurezza – conferma Simone Errico, Segretario di Confcommercio Alta Brianza Sezione di Desio – La problematica, purtroppo diffusa in tante città, dei locali sfitti non aiuta di certo lo sviluppo del commercio locale, nella Cabina di Regia del Distretto ci stiamo adoperando, affinché si possano trovare soluzioni concrete per dare la possibilità agli aspiranti imprenditori di aprire nuove attività a Desio, al fine di renderla sempre più attrattiva”.