Economia

La fine delle auto a metano : ad agosto in Italia immatricolate solo 3 auto


Ad agosto 2024, il mercato automobilistico ha mostrato segni di rallentamento dopo i risultati positivi dei mesi precedenti, soprattutto grazie agli incentivi (esauriti nel giro di poche ore) per le auto a basse emissioni. Nelle settimane agostane, però, le vendite sono state più lente.
Il calo nazionale delle vendite rispetto allo scorso anno è del 13.4%. Secondo i dati forniti da Unrae, nel mese appena concluso sono state registrate 69.121 nuove immatricolazioni, contro le 79.787 nuove targhe di agosto 2023 (che segnò un incremento del 12%).
Secondo l’Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica (ANFIA), due fattori principali stanno frenando la voglia dei consumatori di acquistare nuove auto: l’inflazione e i tassi d’interesse ancora elevati. Questo rallentamento rende più difficile il raggiungimento degli obiettivi europei di riduzione delle emissioni, come indicato dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC). Considerazione pertinente al quadro generale, ma come si spiega un totale rifiuto per ciò che concerne il metano?
Le auto a benzina e diesel hanno registrato un forte calo nelle vendite ad agosto. Le prime hanno subito una riduzione del 18,8%, con una quota di mercato del 28,2%, mentre le seconde sono diminuite del 29%, con una quota del 13,6%.

Le auto con alimentazioni alternative (elettriche, ibride, a gas) hanno mantenuto una quota di mercato del 58,1% ad agosto, anche se con un calo del 5,4% rispetto allo stesso mese del 2023. Nei primi otto mesi del 2024, queste auto sono cresciute del 9,3%, raggiungendo una quota del 55,7%.

Le auto elettrificate, che comprendono sia le ibride che le elettriche pure, hanno rappresentato il 47,6% delle vendite di agosto, con un calo del 4,9% rispetto al mese precedente. Tuttavia, nel periodo gennaio-agosto, questo segmento ha segnato un incremento del 9,7%. In particolare, le auto ibride non ricaricabili hanno visto una crescita del 2,5% solo ad agosto.

Le auto elettriche e ibride plug-in, invece, hanno sofferto un calo significativo. Le vendite delle auto completamente elettriche (BEV) e delle ibride plug-in (PHEV) sono diminuite del 36,1% ad agosto, rappresentando solo il 7,2% del mercato, rispetto al 9,2% di agosto 2023. Le ibride plug-in, in particolare, hanno visto un calo del 27,1% ad agosto e del 24,2% nei primi otto mesi dell’anno. Il mercato del gas è stato dominato dal GPL, che ha registrato un calo del 7,1% nel mese, mentre le auto a metano sono quasi sparite, con solo 3 veicoli immatricolati ad agosto 2024.

La débâcle del metano
Focalizziamoci sul dato più schiacciante: la débâcle del metano. Soltanto 3 immatricolazioni ad agosto su 60 milioni di italiani.
Sulla carta, l’opzione metano, avrebbe tutte le caratteristiche per piacere: conservato in bombole sicure nel bagagliaio dell’auto, il metano offre un risparmio fino al 65% rispetto al rifornimento tradizionale. Senza considerare il minor impatto ambientale di queste vetture.
Nonostante la sua reperibilità è limitata (con circa 1.600 distributori attivi in Italia, di cui meno di 160 operativi 24 ore su 24) il metano è storicamente stato un carburante economico, convincendo il pubblico a preferirlo. Negli ultimi due anni si è assistito ad un tracollo che pare difficile da sanare.
Alla fine del 2021, il prezzo del metano era ancora ragionevole e in linea con gli anni precedenti. Nel corso del 2022, a causa della crisi in Ucraina, si è verificata un’impennata senza precedenti nei prezzi del metano. Lo ricordiamo tutti quando, a ridosso dell’inverno, temevamo per i costi improvvisamente schizzati alle stelle del gas.
Presto, però, l’allarme è rientrato. All’inizio del 2023, il costo chilometrico del metano è tornato più o meno in linea con quello del Gpl. Come si spiega, allora, questo categorico rifiuto dei cittadini rispetto a questa opzione? La risposta risiede nell’incertezza psicologica ormai generatasi intorno al metano: la sua incostanza dal punto di vista dei prezzi ha generato una diffidenza crescente da parte dei consumatori.

In questo panorama sconfortante, nel mese di agosto 2024, la Fiat Panda si è confermata l’auto più venduta con 3.326 unità immatricolate, seguita dalla Dacia Sandero (2.879 unità) e dalla Jeep Avenger (2.139 unità).

I gruppi automobilistici: chi sale e chi precipita
Stellantis ha sofferto un calo del 32,3%, con 17.228 immatricolazioni ad agosto. Tutti i marchi del gruppo hanno mostrato segni di sofferenza: Fiat ha registrato un calo del 44,4%, Citroën del 60%, e Alfa Romeo del 25%.
Volkswagen ha ridotto le vendite del 4,5%, immatricolando 12.125 veicoli. Mentre Audi (+3,1%) e Skoda (+15,5%) sono cresciute, altri marchi come Cupra e Seat hanno registrato forti cali.
Renault ha ottenuto un incremento del 18,9%, grazie soprattutto alle buone performance di Dacia (+16,1%) e del marchio Renault (+22,5%).
Toyota ha registrato una crescita del 23,9%, con il marchio Lexus che ha addirittura raddoppiato le vendite (+104,3%).
BMW ha visto una crescita del 6%, mentre Mercedes-Benz ha subito un calo del 18,5%, in parte a causa del crollo delle vendite di Smart (-67,1%).
Ford ha registrato un calo dell’8,9%, mentre Hyundai è scesa del 12,8% e Kia del 3,6%. Le altre case giapponesi, come Nissan e Mazda, hanno subito riduzioni significative, ad eccezione di Mitsubishi, che ha visto una crescita del 23%.
Il mese di agosto 2024 ha evidenziato un rallentamento generale delle vendite, dovuto a vari fattori economici e stagionali. Il mercato delle auto elettriche e ibride ha mostrato segni di difficoltà, mentre marchi storici come Stellantis hanno sofferto un calo più marcato rispetto ai concorrenti. Nonostante ciò, alcune case automobilistiche, come Toyota e Renault, hanno registrato risultati positivi, mostrando come il mercato – pieno di contraddizioni, numeri alla mano – sia ancora in una fase di transizione e riorganizzazione.

Dopo l’incontro del Tavolo Automotive presso il MIMIT lo scorso 7 agosto 2024, e con la ripresa delle attività istituzionali post pausa estiva, l’UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) ritiene ancora più urgente che venga definita quanto prima la strategia del Governo per accompagnare la transizione energetica del settore. Tra le priorità, è fondamentale che i 240 milioni di fondi residui degli incentivi 2024 vengano resi disponibili ben prima della fine dell’anno, per rifinanziare le dotazioni esaurite, il Presidente Michele Crisci ribadisce:
“La necessità di scelte cruciali per supportare la transizione energetica, a partire dal recupero di ulteriori 250 milioni di euro (parte del miliardo previsto per il 2025) sottratti dal DL Coesione, l’eliminazione del price cap per le auto della fascia 0-20 g/Km o, in alternativa, la sua equiparazione a quello della fascia 21-60 g/Km. Queste iniziative devono far parte di un più ampio piano strategico triennale per il 2025, 2026 e 2027”.