DESIO – SMANTELLATA DAI CC RETE CRIMINALE DEDITA AL FURTO DI AUTO
DESIO – Nel corso della notte i Carabinieri di Desio, hanno eseguito un’ordinanza cautelare emessa dal Tribunale su richiesta della Procura di Monza, nei confronti di 9 soggetti, ritenuti responsabili a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata ai furti di auto e al riciclaggio dei pezzi mediante la successiva rivendita in tutta Italia delle parti meccaniche e di carrozzeria.
Atrraverso i tabulati telefonici del cellulare in possesso del ladro, e mediante la visione di numerose telecamere di videosorveglianze, i Carabinieri sono riusciti ad individuare quelli che, secondo l’ipotesi accusatoria, sono stati ritenuti essere i componenti del gruppo abitualmente dedito ai furti di auto: un terzetto di uomini, tra cui un 67enne da sempre “specializzato” nel settore , con precedenti specifici. I tre agivano insieme, colpendo sempre alle prime ore del mattino, tra le 05 e le 7. Diverse le tecniche adottate per asportare le auto: dall’utilizzo di un dispositivo elettronico in grado di avviare il motore anche senza chiavi e di disturbare il segnale di allarme satellitare attraverso un cosidetto jammer, alla più tradizionale tecnica della spinta, dove attraverso un’altra auto spingevano da tergo la vettura da rubare dopo averne forzato la portiera, conducendola in uno dei vari capannoni in uso al sodalizio, sparsi su tutta la Brianza, ovvero a Bovisio Masciago, Seveso, Paderno Dugnano e Ornago.
Sequestrati anche 3 capannoni industriali riconducibili dove all’interno sono stati ritrovati migliaia di pezzi di auto, destinati al commercio, un terreno agricolo dove era stato abusivamente edificata una struttura edile per smontare le auto, lontani da occhi indiscreti, nonché l’abitazione della coppia a capo del commercio on-line di pezzi rubati. Oltre 600mila euro il valore complessivo degli immobili.
Colpiti dalla misura cautelare anche i collaboratori del “commerciante”, addetti allo smontaggio delle auto rubate e ritenuti consapevoli dell’origine delle auto.
Gli indagati, 5 colpiti dalla misura cautelare in carcere, 2 posti agli arresti domiciliari e 2 colpiti dall’obbligo di dimora nel comune, verranno tutti interrogati nei prossimi giorni dal G.I.P. del Tribunale di Monza.
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